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Channel: Marianna Palumbo – Wired
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Carte di credito, l’impronta digitale al posto del pin

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Carte di credito

È capitato a tutti, trovarsi davanti allo sportello bancomat e avere in mente il vuoto, vivere attimi di vero panico cercando di ricordare la “combinazione magica”. Ai più sfortunati sarà invece toccata la tragica esperienza della clonazione. E quindi a nulla sarà servita la lunga e affannosa ricerca delle informazioni per trovare la banca con le condizioni più convenienti a cui affidare i propri sudatissimi risparmi, il tempo trascorso a confrontare le carte di credito dei vari istituti fisici o virtuali. Tutto inutile, occorre cominciare daccapo.

Il problema delle carte di credito clonate ha ormai assunto delle dimensioni davvero preoccupanti soprattutto a causa delle strategie sempre più sofisticate e sensibili alle innovazioni tecnologiche messe in atto dalle varie bande di malviventi, come si legge in questa guida della Polizia di Stato. Fortunatamente una soluzione esiste ed arriva dalla mente brillante di Fabrizio Borracci, presidente dell’azienda friulana Card Tech, che ha sviluppato le prime carte di credito che si attivano con le impronte digitali al posto del codice pin sfruttando le potenzialità della tecnologia biometrica.

La Smart Card Biometrica, a prima vista simile ad una qualsiasi altre carte di credito, ha al suo interno un sensore in grado di riconoscere l’impronta digitale che la rende attiva solo quando il legittimo proprietario viene autenticato tramite swipe, cioè trascinando il dito sulla superficie per la verifica della propria impronta. Le potenzialità delle nuove carte di credito digitale – il cui progetto ha richiesto un investimento di 4 milioni di euro – sono moltissime, prime fra tutte la compatibilità con qualunque altro lettore di tessere e carte di pagamento e il suo largo impiego come ad esempio per passaporti, carte d’identità, tessere sanitarie.

Il mercato ha già intuito le enormi possibilità di questo strumento e sono già partite le trattative con un famoso colosso internazionale che dovrebbe lanciare sul mercato l’innovativa carta già nella prima parte dell’anno. Ad oggi la Smart Cart è stata brevettata in 75 Paesi del mondo, aggiudicandosi premi e famosi riconoscimenti e suscitando altissime aspettative.

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Una banca dati per denunciare i clienti morosi

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Apple Cuts Component Orders For iPhone5 As Demand Weakens

Guai in vista per i clienti di telefonia morosi. Già nei prossimi mesi potrebbe arrivare una nuova banca dati  che raccoglierà i nomi dei clienti non in regola con i pagamenti. La novità, introdotta dal Garante della Privacy, intende contrastare il dilagante fenomeno del turismo telefonico, ovvero la tendenza ormai diffusa a saltellare da un gestore telefonico all’altro, cavalcando l’onda delle ultime maxi offerte di telefonia. Un vero fenomeno di massa, seguito da utenti sempre più informati e sempre più determinati nel trovare nuove opportunità di risparmio. L’imperativo sembra essere: meno costi ma più servizi. Un motivo questo che spiegherebbe il successo delle formule all-inclusive supportate da una preventiva attività di ricerca che prevede ormai l’abitudine a mettere le offerte di ADSL proposte dai vari operatori a confronto, per poi selezionare la formula ideale.

Infatti è ormai lontana l’era del cliente fedele e affezionato al brand. Il cliente moderno si ribella alle regole del marketing e agisce spinto esclusivamente dalla tutela dei propri interessi. Non si fa scrupoli ad abbandonare il vecchio operatore per uno nuovo e magari a tornare dopo un po’ “sul luogo del delitto”, proprio quando il livello di soddisfazione per il nuovo comincia a calare. Un vero opportunismo dei consumi, incentivato dall’allettante possibilità di chiudere il vecchio contratto lasciando qualche conto in sospeso. Il trucchetto però è stato scoperto ed ha provocato l’intervento del Garante della Privacy che ha così deciso di istituire una banca dati per raccogliere i nomi dei clienti morosi per i servizi di telefonia.

Sit, sarà questo il nome della nuova banca dati che rimetterà tutti in riga. Gli obiettivi saranno: regolarizzare un mercato molto complesso, tutelare gli operatori di telefonia e i clienti più onesti. In meno di sei mesi non sarà più possibile sottoscrivere nuovi contratti di telefonia senza aver prima regolarizzato la propria posizione in materia di pagamenti. I principali gestori di telefonia possono tirare un sospiro di sollievo, ormai stanchi di registrare il crescente numero di casi di mancati pagamenti. Cifre contenute se rapportate al singolo caso, ma dalla portata significativa se estese all’intero bacino di utenza morosa.

Ovvie le reazioni delle associazioni a tutela dei consumatori, che minacciano di intraprendere una vera lotta di classe in nome della tutela dei diritti di privacy dei consumatori. Una questione particolarmente delicata se si pensa alla situazione di crisi economica generale e alle reali difficoltà di chi proprio non riesce a pagare.

Il Garante della Privacy sembra però deciso a proseguire il suo progetto e a realizzare presto la nuova banca dati. Tra le motivazioni di tanta determinazione ci sarebbe anche la necessità di tutelare anche i clienti più onesti e puntuali nei pagamenti. Proprio su di loro si riverserebbero le conseguenze immediate del fenomeno, ovvero l’aumento delle tariffe e degli abbonamenti di telefonia.

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La nuova cucina, tecnologica e social

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(Foto: Maurizio Pesce / Wired)

(Foto: Maurizio Pesce / Wired)

La cucina? Social e ipertecnologica. Mai come in questi ultimi tempi il tema “cucina” è stato così ricorrente. Il popolo dei seguaci dei grandi chef stellati cresce e il numero degli spazi media dedicati al tema si espande. Le applicazioni per smartphone dedicate all’universo food sembrano vivere di riflesso un periodo di particolare fortuna, coltivando l’idea di una cucina sempre più evoluta. Anche i più fedeli all’idea della cucina come forma d’arte, sembrano cedere alle lusinghe digitali, magari rinnovando i vecchi telefoni per poter accedere agli infiniti ricettari del web. Un desiderio facile da realizzare e senza grandi investimenti. Il mercato infatti brulica di offerte. I “cuochi provetti” dovranno mettere le tariffe per cellulari presenti sul mercato a confronto ed individuare il dispositivo più adatto a soddisfare tutte le curiosità e i desideri culinari.

Un vero trend a cui la tecnologia non ha esitato a fornite preziosi gadget, applicazioni per smartphone oltre che ad un infinito corredo di utensili per la cucina fino a poco tempo fa sconosciuti. Anche l’ultima edizione del CES, la più importante manifestazione dedicata al mondo della tecnologia, ha cavalcato l’onda dedicando un’intera area della sezione Family and Technology alle ultime innovazioni del settore kitchen&food. Un’esclusiva vetrina per i grandi brand e le giovani startup che hanno presentato i loro progetti e le loro idee inedite per la cucina del futuro.

  • Perfect Bake

    La bilancia connessa ti guida nella preparazione degli impasti senza dover mai toccare lo smartphone (Foto: Maurizio Pesce / Wired)

  • Anova Precision Cooker

    Miscelatore a immersione connesso, permette di programmare il tipo di cottura e non pensarci più (Foto: Maurizio Pesce / Wired)

La tecnologia dunque tende la mano ed apre le porte della cucina anche a chi non riesce a prepararsi neanche un caffè. Bilance più efficienti di un navigato pasticciere, termometri digitali per controllare contemporaneamente la cottura di più pietanze a base di carne o pesce gestiti a distanza tramite smartphone, stampanti alimentari – le nuovissime Print Food – in grado di mescolare gli ingredienti e stampare le pietanze.

  • Chocosketch

    Con questa stampante 3D puoi fare scritte con la cioccolata (Foto: Maurizio Pesce / Wired)

  • Chocosketch

    (Foto: Maurizio Pesce / Wired)

  • 3D Systems ChefJet

    Con questa stampante puoi realizzare caramelle di zucchero in 3D (Foto: Maurizio Pesce / Wired)

  • ChefJet 3D

    (Foto: 3D Systems)

  • ChefJet 3D

    (Foto: 3D Systems)

 

Ed ancora macchine per il caffè in grado di dosare la miscela sulla base della qualità del sonno registrata nel corso della nottata, grazie a delle applicazioni per smartphone. La cucina dunque si trasforma e trasforma anche il suo pubblico, definendo con il termine foodie il nuovo prototipo amante del genere.

Un amante della cucina, al di là del classico concetto di gourmet, non un critico o uno snob, ma un vero appassionato che se ne intende e lo fa per pura passione. Capace di formulare giudizi attenti e precisi, in grado di fornire sempre qualche dritta sul luogo migliore in cui mangiare o sul vino ideale da abbinare. Quello che non affronta mai un viaggio senza prima essersi informato sulla cucina locale e che non rientra senza aver acquistato i prodotti tipici. Il vero foodie ha sempre con sé un tablet o uno smathphone, corredato di tutte le migliori app del caso che lo guidano dal momento della spesa, alla preparazione dei piatti fino alla valutazione finale, che sarà ovviamente postata e condivisa.

Le app più apprezzate dagli intenditori:

Street Food Gambero Rosso: una guida completa con oltre 3mila segnalazioni per sapere dove mangiare il migliore cibo di strada, che ha recuperato la sua dignità rientrando nell’Eden del Gambero Rosso. Un viaggio gastronomico per l’Italia, che conduce dall’estremo Nord al Sud più profondo.

MyGelato: la bibbia per gli amanti del gelato artigianale e delle ultime tendenze in fatto di gusti. Un network per condividere una passione che non ha confini e che presto permetterà di regalare una coppetta di vero gelato ad un amico, vicino o lontano.

GeniusFood: l’applicazione per la spesa intelligente, ideale per soggetti allergici o con intolleranze alimentari. Fotografando il codice a barre, sarà possibile avere tutte le informazioni sugli ingredienti. Un aiuto anche per i vegani e i vegetariani.

L’Orto in Tasca: una vera guida per fare la spesa. Una community utile per avere indicazioni in merito alla vicinanza, al prezzo e alla disponibilità di ogni singolo prodotto.

MyfitnessPal: un metodo per imparare a mangiare in modo consapevole, senza esagerare. Informazioni sul contenuto nutrizionale ed esercizi per perdere peso, tenendo sotto controllo i risultati, con la possibilità di accedere ad una community per motivarsi a vicenda.

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Nuovi indicatori per misurare il benessere ecosostenibile

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http://www.freehandlee.com/

(Foto: freehandlee)

Se il benessere di un Paese si basa sulla equa distribuzione delle ricchezze e sugli interventi per contrastare la perdita delle risorse naturali, allora davvero il mondo sta andando a rotoli. Nonostante i frequenti allarmi per i numerosi disastri ambientali e le previsioni sull’immediato esaurimento delle risorse, la coscienza green del Pianeta stenta ancora a decollare. I colossi energetici stanno però muovendo i primi passi ricorrendo con maggiore frequenza all’impiego di risorse rinnovabili. Chi volesse manifestare il proprio impegno per l’ambiente potrà iniziare cominciando ad utilizzare queste nuove risorse. Per farlo basta mettere le tariffe per la luce e il gas a confronto e scegliere l’operatore in grado di fornire energia grazie all’impiego di risorse rinnovabili.

I disastri ambientali e le terribili conseguenze legate al progressivo impoverimento del pianeta sono stati alcuni dei temi trattati nell’ultimo report del WWF intitolato “From crisis to opportunity: five steps to sustainable european economies – Dalla crisi all’opportunità: Cinque passi verso economie Europee sostenibili, migliorare l’efficienza energetica e contrastare i disastri ambientali”. Obiettivo della roadmap è creare un’economia mondiale ecosostenibile, un progetto ambizioso, impegnativo che richiederà lunghi tempi e l’intervento delle massime autorità governative.

Il benessere si conquista tra le mura domestiche

In attesa che la proposta per un’economia ecosostenibile diventi realtà, ognuno di noi potrà iniziare, nel suo piccolo, ad attuare delle semplici strategie per tutelare il proprio benessere attuale e futuro. Per farlo occorre semplicemente correggere alcune abitudini e individuare tutte le occasioni di spreco. Ecco qualche semplice consiglio:

La cucina – Sorvolando sugli sprechi di cibo, la cucina è il regno degli elettrodomestici. Lavastoviglie, lavatrice, forno e frigorifero sono spesso concentrati in pochi metri quadrati. La regola d’oro da seguire è quella usarli solo nelle fasce orarie più convenienti in base al proprio piano tariffario. Un buon modo per risparmiare sui consumi derivanti da lavastoviglie e lavatrici sarebbe quello di azionarle solo a pieno carico. Anche il frigorifero andrebbe gestito con cautela, magari aprendolo il meno possibile in modo da mantenere una temperatura interna costante. Un’altra strategia utile potrebbe essere quella di tenerlo lontano dalle fonti di calore e di distanziarlo di qualche centimetro dal muro.

Zona living – L’uso di lampadine LED o a basso consumo è un modo semplice ma efficace per ridurre l’uso di energia elettrica. Abbinare o sostituire i lampadari con dei punti luce, magari collocati in zone strategiche, potrebbe essere un valido modo per ridurre i consumi e quindi anche i costi. Un modo utile per evitare sprechi potrebbe essere quello di collocare una lampadina LED nella zona dedicata alla lettura o all’uso del PC. Altro errore molto diffuso è l’abitudine di lasciare televisori ed elettrodomestici vari in modalità stand-by, una vera fonte di spreco oltre che un rischio in caso di sbalzi di corrente.

Il bagno – Il luogo dove si manifesta il maggiore spreco di acqua. Basti pensare a quanto sia diffusa l’abitudine di lavarsi i denti tenendo il rubinetto aperto o di farsi delle docce calde interminabili. Nel caso di scaldabagni elettrici i costi diventano duplici. Infatti oltre all’energia elettrica, anche il consumo di acqua diventa notevole. Un vero spreco, soprattutto se ci sofferma a riflettere sul fatto che le risorse idriche saranno presto destinate ad esaurirsi. Ovvio, ma non scontato, richiedere l’intervento di un idraulico nel caso di perdite e malfunzionamenti di rubinetti e scarichi.

Il riscaldamento – Sebbene l’inverno e le sue rigide temperature sono già un lontano ricordo, sarà comunque utile sapere che il termostato potrebbe essere un valido alleato nella lotta agli sprechi. Soprattutto nei casi in cui i ritmi quotidiani ci costringono a stare fuori casa per gran parte della giornata. Impostando la temperatura e l’ora di avvio del riscaldamento, si potrà avere una casa accogliente e ancora una volta risparmiare energia e denaro. Per coloro che invece abitano in un condominio con il riscaldamento centralizzato, l’installazione delle valvole termostatiche sui radiatori, ormai obbligatorie per legge, possono garantire ottime possibilità di risparmio.

Porte e infissi

Una controllatina allo stato delle porte e degli infissi dovrebbe essere un’azione di routine, da ripetere annualmente. Gli spifferi e il non corretto funzionamento dei sistemi di blocco sono spesso le cause di costosi sprechi, basti pensare a quanto sia semplice aumentare la temperatura interna delle nostre case al manifestarsi di un semplice brivido di freddo. Anche evitare di collocare barriere o tendaggi pesanti davanti ai termosifoni e alle varie fonti di calore, potrebbe essere una buona tecnica per favorire la diffusione del calore negli ambienti interni.

Si tratta di semplici gesti che possono produrre davvero grandi effetti. In attesa quindi che le “massime autorità” trovino un accordo per un’economia mondiale ecosostenibile, sarà meglio cominciare a costruire il proprio “stato di benessere” partendo dalle pareti domestiche.

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Land2Lend, il crowdfunding dedicato al recupero delle terre abbandonate

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(Foto: Land2lend)

(Foto: Land2lend)

Il lavoro. Basta la sola parola a suscitare ansie e preoccupazioni. Chi non ce l’ha, ne vorrebbe uno. Chi ce l’ha ne vorrebbe un altro. E così tra stressati cronici e accaniti ricercatori di annunci di lavoro, c’è chi il lavoro ha deciso di coltivarselo “nel proprio orticello”, senza dover abbandonare la propria terra. Negli ultimi anni, molti italiani si sono riscoperti “imprenditori” e molti hanno deciso di fare il grande passo, dando vita a quell’idea che girava da tempo nelle loro teste. I prestiti d’onore per avviare un’attività sono una delle soluzioni più adottate da coloro che non possiedono il capitale iniziale, una strategia valida anche per favorire l’autoimpiego e l’occupazione.

Lavoro: ripartiamo dalla terra di casa

Il bisogno di trovare una valida soluzione all’emergenza-lavoro e di avviare un progetto che possa dare un contributo concreto alla riqualificazione del territorio italiano sono stati i principi ispiratori di Land2Lend, la prima piattaforma di crowdfunding dedicata al recupero delle terre italiane incolte e abbandonate. L’idea è nata dalla mente brillante di due giovani pugliesi, Tommaso Romagno e Donato Macario, ben determinati a dare una nuova opportunità ai tanti terreni abbandonati e a tutti coloro che sono alla ricerca di una nuova occupazione. Il principio alla base del progetto è semplice ma efficace: usare e ottimizzare le risorse del territorio. Del resto in Italia, di terreni abbandonati e di disoccupati ce ne sono davvero in abbondanza.

Come funziona

La piattaforma di “crowdfunding” per terre incolte e abbandonate si chiama Land2Lend ed è un servizio utile sia a coloro che intendono segnalare dei terreni incolti sia ai disoccupati, che vogliono invece inoltrare la loro candidatura per la gestione dei terreni disponibili. Ribattezzata dagli stessi fondatori “crowdfarming”, la piattaforma offre anche la possibilità di segnalare dei terreni incolti di proprietà, mettendoli a disposizione di coloro che desiderano coltivarli. In questo caso, grazie al meccanismo del crowdfunding reward based, la generosità dei proprietari terrieri viene ricompensata con la fornitura gratuita di prodotti coltivati nelle stesse terre, freschi o lavorati.

L’utilità di Land2Lend non si esaurisce solo in questi due aspetti, ma rivela la sua grande potenzialità anche nella creazione di una mappatura più completa e aggiornata della situazione dei territori italiani. Non solo un’individuazione e una rivalutazione di specifiche aree, con questa applicazione è possibile riscoprire vecchie colture ormai dimenticate, che rischiano di perdersi e di scomparire del tutto dal patrimonio gastronomico locale. Tra i prodotti rivalutati di recente ci sarebbe la carota rossa di Polignano, per la quale è già partita una fase di sperimentazione, mirata al rilancio del prodotto sul mercato e nei menù dei ristoranti italiani che vorranno mettere alla prova le loro abilità culinarie.

Non mancano i casi in cui la coltivazione dei terreni ha dato vita alla sperimentazione di produzioni innovative, come già è accaduto con i legumi umbri usati per la commercializzazione di barrette energetiche altamente proteiche. Ed infine, con Land2Lend si spera anche di ideare e perfezionare nuove tecniche di coltivazione che possano garantire una migliore resa dei terreni. Lo step successivo sarà quindi quello promuovere di nuovi metodi di coltivazione e i relativi prodotti attraverso la creazione di uno specifico marchio, che diventi simbolo di questo grande progetto di rinascita dei terreni e delle speranze di tutti quelli che hanno trovato una nuova occupazione proprio grazie a Land2Lend.

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Magic Leap, la realtà virtuale si arricchisce di percezioni sensoriali

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(Foto: Magic Leap)

(Foto: Magic Leap)

La realtà aumentata riporterà la magia nel mondo. È questa la promessa dei giovani visionari di Magic Leap, la start-up su cui Google ha puntato oltre 500 milioni di dollari per proseguire il suo ambizioso progetto nell’universo della realtà aumentata. A breve distanza dalla notizia che dà ormai per certo il suo debutto nel mondo della telefonia, ecco arrivarne un’altra che, mai come in questo caso, supera i confini della realtà. Per ora nulla di ufficiale, ma i sostenitori del colosso di Mountain View potranno seguire l’evolversi della vicenda dalla Rete, diventato ormai un servizio irrinunciabile ma accessibile a tutti. Il mercato infatti propone vantaggiose offerte, adatte a soddisfare qualunque tipo di esigenza.  L’unico modo per orientarsi è mettere le offerte di ADSL dei vari operatori a confronto ed individuare la formula perfetta per le proprie necessità.

Realtà aumentata: alcune indiscrezioni

Per adesso nulla di certo, ma secondo i rumor che circolano in Rete, Google avrebbe investito 542 milioni di dollari per realizzare dei dispositivi indossabili, in grado di conciliare e sfruttare al massimo le potenzialità della realtà virtuale e della realtà aumentata. Si tratta di una brillante intuizione, nata dalla mente geniale di alcuni ricercatori di Magic Leap, una giovanissima società fondata ad Hollywood di cui sicuramente si sentirà parlare molto presto. L’idea è ancora top secret, ma spulciando tra le immagini dei brevetti depositati presso l’USPTO (United States Patent and Trademark Office) è già possibile formulare delle prime ipotesi.

Le immagini depositate mostrerebbero un paio di occhiali dotati di un sistema di proiezione a fibre ottiche  in grado di generare immagini, ed un guanto tattile che, una volta rilevati i movimenti, consentirebbe di interagire con quanto visualizzato. I brevetti rappresentano anche delle schermate che si aprono su pareti o sbucano dai pavimenti, ed ancora una sorta di anello che ruota attorno al corpo con un semplice gesto della mano. Tutto questo farebbe pensare che l’ultima frontiera della realtà virtuale sarebbe proprio la realtà cinetica.

Quando la fantasia irrompe nella realtà

Scavando nell’universo della fisica e sui processi di percezione sensoriale, gli studiosi avrebbero dato vita ad un mondo parallelo con cui è possibile interagire attivamente. Si tratterebbe di una realtà arricchita dal potere della fantasia e dell’immaginazione, con infinite applicazioni nel mondo dell’intrattenimento, del business e nella scienza. Il progetto è ancora in fase embrionale e di certo richiederà ancora lunghi studi per definire e sfruttare al massimo le potenzialità.

Per ora si possono solamente fare delle semplici ipotesi. Si potrebbe ad esempio pensare un domani di fare la spesa al supermercato e segnare i proprio acquisti su una lista proiettata dal carrello, di leggere le ricette su schermi sospesi nello spazio o ancora di acquistare dei prodotti leggendo le istruzioni su schermate proiettate dal pavimento. I bambini invece potranno giocare con i loro eroi che spunteranno dalle pareti delle loro camere mentre i medici potranno mostrare ai pazienti il loro intervento in 3D. Mille possibilità di sviluppo e mille campi di applicazione per una realtà che valica ogni confine dell’immaginazione.

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Il galateo del web: sempre connessi, ma con stile

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(Foto: Milo Sciaky)

(Foto: Milo Sciaky)

“Mando una mail e arrivo”, “Faccio prima una chiamata”, “Ti scrivo su WhatsApp” o ancora “Ti contatto su Facebook”. Alzi la mano chi non ha sentito o pronunciato nelle ultime 24 ore una di queste frasi. Il web e le mille risorse della Rete hanno ormai fatto irruzione nelle nostre vite e nei nostri gesti quotidiani, facendoci spesso dimenticare anche le più elementari norme della buona educazione e gettando così nello sconforto le povere mamme, che si illudevano di aver allevato dei figli educati.

L’accesso alla Rete è di colpo diventato una vera necessità, la porta d’ingresso sul mondo, il giardino in cui coltivare le relazioni, il motivo per cui, nonostante i tempi di magra, si continua ad investire in telefonia. Ovviamente il mercato ha captato subito il segnale ed ha iniziato a proporre mille offerte vantaggiose. Basta mettere le tariffe di adsl proposte dai vari operatori a confronto, per capire quanto sia ormai radicato il bisogno di “restare connessi” a tutti i costi.

Tralasciando i risvolti sociologici, antropologici e psicologici e tutti i numerosi studi e ricerche condotte sul potere del web, la verità è che smartphone, tablet e aggeggi vari, ci hanno reso un popolo di gran maleducati, tanto da rendere necessario l’intervento dell’austera Debrett’s, la scuola simbolo dell’etichetta londinese che dal 1779 istruisce la nobiltà inglese. La celebre istituzione, che da secoli detta le regole del bon ton, ha avviato dei corsi sulla netiquette, il neologismo nato dall’incrocio delle parole net ed etiquette, per insegnare ad usare le buone maniere quando si adoperano le moderne tecnologie.

Una decisione eccessiva? Probabilmente no. Basti pensare a quanto sia diventato normale essere seduti al tavolo con commensali che, tra una portata e l’altra mandano mail o rispondono a delle chiamate, oppure trovarsi in un luogo pubblico, come in metro o in tram, ed essere circondati da una marea di gente che non parla, ma avvolta nel più religioso silenzio, ha gli occhi ben puntati sugli schermi di smartphone o tablet. Sono soprattutto le generazioni dei più giovani ad essere tecno addicted, incapaci spesso di affrontare e gestire le relazioni umane, quelle autentiche, fatte di strette di mani, sorrisi e scambi di opinioni.

Imparare a difendersi dalle insidie di SMS e email

I corsi promossi dalla scuola Debrett’s si rivolgono ai giovani di età compresa tra i 20 e 30 anni, quindi prossimi a fare il loro debutto nel mondo del lavoro. Una vera opportunità per imparare a presentarsi ai futuri colleghi, per capire quanto possa essere rischioso postare foto compromettenti sui social network. Insomma il giusto rimedio per sconfiggere il phubbing, ovvero l’odiosa abitudine di rispondere a mail e SMS ignorando la persona che ci sta di fronte, o peggio ancora riflettere su quanto sia poco professionale inviare sms al proprio capo per comunicare cose importanti o per chiedere un giorno di permesso.

Non solo il cellulare, anche le mail nascondono delle insidie. Altamente proibito l’uso di maiuscole e grassetti per enfatizzare, meglio controllare lo spelling delle parole e scegliere per il proprio account un nome quanto meno rispettabile e non farcire le mail con abbreviazioni e pupazzetti animati di vario genere. Tuttavia è bene ricordare che la convivenza con i colleghi non si limita esclusivamente all’uso della casella di posta elettronica e allo smartphone. Esistono altre piccole regole, esattamente otto, che possono rendere la convivenza lavorativa piacevole, o quasi.

1. Mai staccare la spina altrui dalla presa, soprattutto di venerdì sera e mentre il collega sta ultimando la relazione per il capo.

2. Se lavorate ascoltando musica, continuate pure a farlo ma usando gli auricolari, i vostri colleghi vi saranno grati. Abbandonateli però nei pressi della macchinetta del caffè o in pausa pranzo. Correte il rischio di essere additati come asociali.

3. Mai usare il PC di un collega, anzi meglio stare alla larga dalle postazioni altrui, sarete considerati alla pari dei ladri sorpresi a rubare in casa.

4. Mai lasciare a secco di carta e inchiostro le stampanti o le fotocopiatrici dell’ufficio, un buon modo per evitare (ulteriori) insulti dai colleghi.

5. Tenete i cellulari in modalità silenziosa, soprattutto se la vostra suoneria è l’ultimo successo dei Modà.

6. In riunione meglio portare carta e penna, magari evitate di disegnare cuori e di ripetere ossessivamente il vostro nome.

7. Chat aziendali e sottogruppi, vanno gestiti con estrema cautela. La gaffe è dietro l’angolo, soprattutto se siete soliti commentare i look e la vita sentimentale dei vostri colleghi.

8. Non toccate lo schermo del PC del vostro collega, magari piantandoci sopra il dito, anche in questo caso la maledizione (ulteriore) è dietro l’angolo.

Detto questo, non resta altro che dire…benvenuti nel mondo del lavoro!

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Carte e tessere fedeltà: tutto in OneCard

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Un’unica carta per effettuare i pagamenti e usufruire di tanti altri servizi commerciali e sociali. Non si tratta di un miraggio ma dell’ultima soluzione mirata a semplificare la vita degli italiani, liberando così i nostri portafogli e le nostre tasche dalle numerose carte e tessere fedeltà. Una soluzione ancora in fase di sperimentazione che potrebbe mettere in pericolo il mercato delle carte di credito in continua espansione, in continua espansione in Europa e adesso anche in Italia. Infatti solo di recente gli italiani hanno superato i dubbi e le mille perplessità in merito alla sicurezza e alla tracciabilità dei pagamenti fatti con le carte elettroniche.

Carta di credito e tessere varie

Le carte di credito, l’abbonamento per i mezzi pubblici, le tessere fedeltà del supermercato, della profumeria e per l’ingresso ai musei, senza poi dimenticare la carta per accedere alla palestra e i buoni pasto. La maggior parte dei servizi commerciali e sociali è in qualche modo legata al possesso di carte di credito o tessere magnetiche che lasciano trasparire le nostre preferenze e stili di vita, con il rischio di far esplodere tasche e portafogli. Con il nuovo servizio OneCard sarà finalmente possibile ridurre l’infinito numero di carte ad una sola, che diventerà la chiave di accesso a tutti i servizi.

Come funziona

Grazie a questo nuovo servizio sarà possibile usare una sola carta per accedere ai vari benefit decidendo se usare la tessera sanitaria, – nota anche come CRS,Carta Regionale dei Servizi – lo smartphone o qualunque altro dispositivo su cui sia possibile registrare il proprio codice fiscale. Un’iniziativa utile anche alle attività commerciali che potranno avviare delle speciali iniziative pubblicitarie o per la raccolta punti. Per attivare il servizio basta semplicemente registrarsi su Life, il portale di OneCard, e attivare così i propri circuiti nel caso dei singoli utenti o inserire i nominativi dei clienti nel caso dei titolari di attività commerciali.

OneCard rappresenta la chiave universale per accedere a qualunque servizio, pubblico e privato, e monitorare costantemente lo stato degli abbonamenti, con il grande vantaggio di ricevere delle notifiche dopo ogni utilizzo che arriveranno tramite degli sms, oppure via Facebook o Twitter. “Sebbene si tratti di un progetto ancora in fase alpha, siamo certi che OneCard rappresenti una valida soluzione per le esigenze dei cittadini e delle imprese”, afferma Alessandro Valori, Product Manager. “Senza poi dimenticare i grandi vantaggi per l’ambiente”. Il successo di questa iniziativa sarà determinato anche dal numero di soggetti aderenti, maggiore sarà la community maggiori saranno le possibilità di utilizzo del servizio.

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Auto nuova, noleggio o car sharing: cosa conviene?

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Cambiano gli stili di vita degli italiani e cambiano soprattutto le esigenze di mobilità. Messa ormai da parte l’idea dell’auto come bene di proprietà e come mezzo per affermare la propria posizione sociale, sono davvero tanti gli automobilisti che si orientano verso soluzioni pratiche e convenienti in grado di garantire anche un netto taglio ai costi di gestione e manutenzione dell’auto. Il car sharing e il noleggio potrebbero essere in questi casi due valide alternative, ma la scelta tra le varie proposte non è sempre immediata dovendo valutare per ognuna costi, vantaggi e svantaggi. Tuttavia, un modo per risolvere questo complesso “dilemma” esiste ed arriva dal nuovo servizio lanciato dall’Osservatorio SuperMoney, che consente di trovare il #ilgiustomezzo in pochi clic.

Oltre alla soluzione più adatta al proprio stile di vita, il nuovo servizio consentirà di ottenere anche una valutazione dei costi medi da sostenere nel corso dell’anno. In pochi minuti sarà possibile capire se affidarsi senza timore al car sharing oppure valutare il noleggio approfittando delle diverse opzioni d’uso a medio o lungo termine, o ancora lanciarsi alla conquista delle strade del mondo a bordo di una nuova auto.

Ma quali soluzioni offre il mercato?

(Foto: Maurizio Pesce / Wired)

(Foto: Maurizio Pesce / Wired)

L’ultima grande novità per la mobilità metropolitana è senza dubbio il car sharing, una soluzione disponibile solo in alcune città italiane che tuttavia continua a conquistare ogni giorno nuovi utenti. Prenotando online o tramite app l’auto più vicina alla propria posizione, ogni cliente potrà utilizzare liberamente il mezzo pagando solo il reale tempo di utilizzo. Una vera comodità se l’auto viene usata per poco tempo e per brevi spostamenti in città. Con queste vetture si potrà accedere liberamente alle zone a traffico limitato e al termine dell’uso, parcheggiare l’auto sia sulle strisce gialle sia su quelle blu. L’unico limite potrebbe essere la modalità di pagamento, che prevede esclusivamente il possesso di una carta di credito.

Se l’auto è il mezzo prescelto per andare in vacanza o per concedersi qualche viaggetto in Italia e all’estero nel corso dell’anno, il noleggio a breve termine potrebbe rivelarsi una valida soluzione. In questo caso i costi di manutenzione e quelli relativi ad eventuali danni saranno compresi nel costo della rata. Un altro importante vantaggio offerto è l’assistenza stradale 24/7, un servizio garantito a tutti i clienti e senza costi aggiuntivi. D’altro canto, dover prenotare ogni settimana un’auto per poter fare una gita fuori porta non rappresenta di certo un punto di forza del noleggio a breve termine…

Il noleggio a lungo termine è invece la soluzione più apprezzata dai professionisti, dalle aziende e da chi desidera avere a disposizione un’auto senza sborsare grandi cifre, come avviene nel caso dell’acquisto. Da quando il settore ha aperto le porte anche ai privati il numero di richieste è salito costantemente e senza dubbio continuerà a farlo nei prossimi anni. La certezza di non dover sostenere costi aggiuntivi legati alla manutenzione meccanica o di carrozzeria, o nel peggiore dei casi all’assicurazione, rende questo servizio una soluzione sicura ed affidabile. Pagando una rata mensile si potranno evitare brutte sorprese e dormire sogni tranquilli. Anche in questo caso ci sono delle limitazioni da accettare, prime fra tutte il chilometraggio che verrà stabilito alla firma del contratto (solitamente il limite è di 12mila all’anno). Se poi prevedete di fare viaggi all’estero ricordate anche di farvi consegnare la carta verde, in modo da autorizzare anche altri familiari a guidare il veicolo. Raggiunto il termine del periodo concordato potrete quindi valutare diverse opzioni: restituire l’auto, prolungare il periodo o addirittura acquistarla.

Se invece fate parte di quella categoria di persone che tratta l’auto meglio di una fidanzata, attribuendole magari un nome, e provando un forte senso di gelosia verso chiunque la maltratti, allora l’acquisto è l’unica opzione possibile. In questo caso oltre al costo dell’auto, bisognerà considerare anche quello dell’assicurazione, della manutenzione e di tutti gli imprevisti, ed è proprio il caso di dirlo, che si presenteranno sulla vostra strada.

Se questa breve panoramica sulle soluzioni disponibili per la mobilità ha messo in crisi le vostre scelte e certezze, e desiderate magari ricevere una consulenza personalizzata e gratuita, potete provare a rispondere al questionario dell’Osservatorio SuperMoney.  In pochi minuti e rispondendo a poche e semplici domande, potrete capire quale soluzione meglio si adatta al vostro stile di vita.

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Come scegliere il condizionatore d’aria nuovo

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Con l’inesorabile aumento delle temperature si ripropone il solito dilemma su quale alleato scegliere per sconfiggere l’afa e l’umidità. I condizionatori portatili sono senza dubbio la soluzione più immediata per rinfrescare gli ambienti domestici, ma data l’ampia offerta del mercato la scelta può spesso essere poco immediata e richiedere la valutazione di più variabili. Per citarne solo alcune: il tipo di tecnologia, l’impatto ambientale, l’ammontare dei prezzi di acquisto e di installazione, ed infine i consumi energetici con gli immediati effetti sui costi delle bollette. In questi casi adottare qualche piccola strategia di risparmio può di certo contribuire a limitare i consumi e a contenere i costi indicati in bolletta.

I condizionatori portatili: una soluzione immediata

Con il progressivo aumento delle temperature, il modo più rapido per sconfiggere il caldo è dotarsi di un condizionatore, orientando però la scelta sulla base delle reali esigenze d’uso. In questo caso il primo quesito da risolvere riguarda la scelta tra un condizionatore fisso e uno portatile, che si differenziano tra loro non solo per il diverso investimento iniziale ma anche per le procedure di installazione e di manutenzione previste. Il più grande vantaggio offerto dai dispositivi portatili è senza dubbio legato alla mobilità, ovvero alla possibilità di spostarli in base alle esigenze della propria abitazione. Un fattore quest’ultimo che comporta anche sostanziali riduzioni sui consumi energetici, soprattutto quando si sceglie un modello appartenente ad una classe energetica superiore, come A oppure A+.

Le tipologie presenti sul mercato

I condizionatori portatili si dividono essenzialmente in due tipologie distinte: quelli monoblocco e quelli split. I condizionatori monoblocco, come indica la parola stessa, sono costituiti da una struttura unica a cui si aggancia un tubo, che aspira l’aria calda, la getta al di fuori dell’ambiente e la restituisce rinfrescata negli ambienti della casa. I climatizzatore con split sono invece costituiti da due strutture collegate tra loro attraverso dei tubi dove passa il gas refrigerante, necessario per la produzione dell’aria fresca per gli ambienti. Per entrambi i dispositivi è quindi importante il contatto con l’esterno, valutando preventivamente che l’emissione dell’aria non comporti disagi all’ambiente circostante.

Come procedere con l’installazione

Non richiedendo l’intervento di personale specializzato, i condizionatori portatili possono essere messi in funzione subito dopo l’acquisto. Per entrambe le tipologie, il tubo di emissione potrà essere collocato tra gli infissi o al di sotto delle tapparelle, optando eventualmente anche per creazione di un foro che verrà poi chiuso durante la stagione invernale. Il consiglio in questi casi è quindi optare per balconi o verande, prendendo anche in considerazione il fattore rumorosità, che rappresenta uno degli aspetti critici di questi particolari dispositivi, i cui livelli dovranno essere in linea con le disposizioni europee in materia ambientale. Valutare questi aspetti può spesso evitare grossi problemi con il vicinato.

Entrambe le tipologie di condizionatori portatili offrono la funzione di ventilazione, di raffreddamento e di deumidificazione, proprio come i climatizzatori fissi, ma le prestazioni variano a seconda della tipologia prescelta. In linea generale i dispositivi monoblocco sono dotati solo in alcuni casi della funzione di riscaldamento ottenuta grazie ad una resistenza elettrica. In questi casi conviene valutare attentamente i tempi e le modalità d’uso, perché potrebbero costare come quelli di una stufa elettrica. Per gli split portatili la funzione di riscaldamento è invece ottenuta con una pompa di calore.

Impatto ambientale

Tra le variabili da considerare al momento dell’acquisto rientra anche il fattore potenza, che nel caso dei monoblocco non supera i 9000 btu/h, mentre per lo split portatile può anche superare i 12000 btu/h. Dal 2013 è entrata in vigore la nuova etichettatura, che oltre a definire le nuove classi energetiche, dalla A+++ alla G, introduce anche nuovo modo di calcolare l’indice di consumo degli elettrodomestici in base al consumo stagionale. A vaglio delle nuove norme rientrano anche la valutazione del fattore rumorosità e l’impiego di particolari tipologie di gas refrigeranti. Ma anche in questo caso l’adozione di comportamenti virtuosi ed ecologici, come lasciare aperte le finestre nelle ore più fresche o abbassare le tapparelle nelle ore più calde, potranno portare dei notevoli tagli sui costi delle bollette.

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WSense, il Wi-Fi sottomarino

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(Foto: Getty Images)

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Comunicare sott’acqua e a grandi distanze attraverso un sistema complesso di connessioni ultrarapide. Sembra l’inizio della trama dell’ultimo film di fantascienza, invece è solo l’ennesimo progetto partorito dalla mente geniale e creativa di un gruppo di ricercatori italiani che hanno dato vita a WSense, una sorta di Wi-Fi subacqueo. Perché se è vero che l’Italia è l’ultima della classe per quanto riguarda la velocità di connessione internet, è pur vero che in termini di intuizione, ingegno e anche un pizzico di follia, i ricercatori italiani hanno ormai maturato un netto vantaggio rispetto al resto del mondo.

Dopo l’Internet delle cose con i suoi 6 milioni di oggetti interconnessi, il mondo della tecnologia si prepara ad accogliere un nuovo progetto che potrebbe portare la comunicazione in una dimensione decisamente insolita e lontana dalle formule tradizionali. Il nuovo progetto WSense, lo spin-off nato nel dipartimento di informatica dell’università La Sapienza, porterà infatti la comunicazione sott’acqua e permetterà di inviare informazioni, immagini e persino di chattare, attraversando le infinite distanze dei mari e degli oceani.

Nato anche grazie alla collaborazione con la società romana di system integration Nexse, WSense funzionerà come un vero e proprio Wi-Fi, ma in formato subacqueo e permetterà di comunicare e trasmettere informazioni in tempo reale e attraverso grandi distanze, superando di fatti il grosso limite degli attuali sistemi delle comunicazioni marine. Il progetto, ancora in fase di perfezionamento, lascia già presagire delle interessanti possibilità di applicazione e potrebbe contribuire all’innalzamento del livello di sicurezza, di difesa e di monitoraggio dei mari e delle coste.

Come funziona la comunicazione sott’acqua?

Il grande vantaggio di questo sistema consiste nella possibilità di comunicare sott’acqua senza ricorrere all’uso di cavi, che oltre ad essere costosi, richiedono per la loro installazione degli interventi molti invasivi e quindi deleteri per l’habitat marino. WSense adotta invece un approccio molto più soft grazie all’impiego di un complesso sistema di sensori e telecamere subacquei che consentono di inviare e ricevere in tempo reale immagini e informazioni. A questo sistema si somma anche l’intervento di alcuni robot sottomarini, in grado di compiere dei veri sopralluoghi e fornire quindi ulteriori dettagli.

Quali sono i possibili campi di applicazione?

I campi di applicazione di questa grande scoperta sono davvero tanti e abbracciano ambiti molto diversi tra loro. Basti pensare al grande contributo per la difesa e la sicurezza dei mari e delle coste nazionali, o alla possibilità di monitorare i traffici verso le coste. Senza dimenticare la possibilità di individuare potenziali minacce per l’inquinamento dei mari e della fauna marina o di intervenire tempestivamente in caso di disastri ambientali, o ridurre i tempi di ritrovamento di corpi in mare in caso di incidenti, e perfino trovare reperti archeologici sui fondali marini.

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Acquisti online: semplici consigli per evitare le truffe

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ecommerce lusso

Gli acquisti online sono ormai una vera tendenza, seguita non solo da tutti quelli che detestano andare in giro per negozi ma anche dai fanatici dello shopping. Un fenomeno dilagante che conquista indistintamente uomini e donne e si arricchisce ogni giorno di nuove proposte ed imperdibili offerte. Le lunghe file ai camerini e alle casse, lo sguardo di sufficienza delle commesse quando si è costretti a chiedere una o due taglie in più e le gomitate per accaparrarsi l’ultima maglia in saldo, saranno solo un lontano ricordo e potranno scomparire con un solo click. L’unico requisito per entrate nel fantastico mondo degli acquisti on line è possedere una carta elettronica che, come la più potente delle sostanze allucinogene, sembra incentivare gli italiani all’acquisto, sfidando la crisi e “il braccino corto” di molti amanti del risparmio.

Se fate parte dei 21 milioni di italiani che trascorrono quasi due ore al giorno on line, saltellando da un social network ai siti che propongono le ultime anticipazioni sulla vostra serie televisiva preferita, allora vi sarete di certo imbattuti in qualcuno di questi negozi online, e quasi sicuramente avrete pure fatto un piccolo acquisto. Del resto, per resistere alle offerte e alle promozioni dei vari siti super specializzati occorre avere una volontà di ferro. Ma attenzione, perché in questo infinito mondo degli acquisti on line il rischio di rimanere coinvolti in qualche fregatura è davvero molto elevato ma comunque gestibile. Vediamo allora quali sono le strategie da attuare per ridurre eventuali rischi e pericoli.
1. Installate un buon antivirus nella versione aggiornata sul vosto pc. Anche quelli gratuiti andranno benissimo, ma ricordate che i più affidabili sono quelli che includono un plugin per il browser in modo da verificare l’affidabilità dei link sui motori di ricerca, in chat e sui social network.

2. Controllate che il browser sia aggiornato. In questo modo potrete sfruttare molte funzionalità e ridurre il grado di vulnerabilità del vostro pc, proteggendolo dalle tantissime minacce presenti in rete. I browser più affidabili per gli acquisti on line sono Firefox e Google Chrome.

3. Scegliete siti affidabili e brand noti. Se aver trovato la borsa griffata scontata all’80% vi ha reso le donne più felici al mondo, state ben attente perché è probabile che ci sia qualche fregatura sotto. Date piuttosto la precedenza ai siti di store e brand popolari che offrono maggiori garanzie sui pagamenti, la possibilità di reso o la sostituzione, e spese di spedizione più contenute.

4. Valutate i feedback e i commenti degli altri utenti. Forniscono un’ottima lente per analizzare il grado di affidabilità del sito. I colossi come Amazon e eBay consentono ai clienti di lasciare una valutazione personale sul grado di soddisfazione per il servizio ricevuto e sull’affidabilità del venditore.

5. Controllate i costi delle spese di spedizione e i tempi previsti per la consegna. Una regola da tenere ben a mente soprattutto quando si effettuano degli acquisti su siti stranieri. Non mancano infatti i casi in cui l’ammontare delle spese di spedizione e delle tasse di dogana abbiano superato il costo dell’oggetto acquistato. I tempi di consegna sono anche una variabile da considerare soprattutto quando state acquistando qualcosa che userete o regalerete in una specifica data e occasione.

6. Informatevi sul diritto di recesso. Grazie a questa opzione è possibile restituire l’acquisto sbagliato nel corrispettivo negozio fisico e senza sostenere costi aggiuntivi. Alcuni brand prevedono per questi casi anche le restituzione dell’importo versato, comprese le spese di spedizione a patto che vengano rispettati i tempi e le modalità indicate.

7. Meglio scegliere le carte prepagate. Il pagamento è senza dubbio la fase più delicata dell’intera operazione. Per evitare inutili rischi meglio affidarsi a delle carte prepagate così da tenere ben al sicuro il proprio conto corrente. Versando l’importo necessario per compiere l’acquisto si potranno evitare eventuali casi di clonazione e limitare i danni in caso di truffe. Al momento del pagamento è importantissimo verificare che la pagina abbia un URL che inizi con https e che compaia un lucchetto nella barra degli indirizzi. La presenza di questi due elementi assicura che le informazioni fornite nella fase di pagamento vengano criptate e non cadano in mani sbagliate.

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Bonus luce e gas: a chi spetta e come richiederlo?

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Sostituisci ogni punto luce con lampadine fluorescenti compatte a basso consumo, alogene o led. Le prime, per esempio, durano fino a dieci volte quelle a incandescenza e consumano solo un quinto dell’energia elettrica.

Il bonus luce e gas fa parte delle agevolazioni finalizzate a fornire supporto alle famiglie italiane in condizioni economiche particolarmente critiche e quindi particolarmente bisognose di un supporto per la gestione delle tante spese domestiche. La finalità di questa particolare misura di sostegno è infatti proprio quella di agevolare il pagamento delle spese di luce e gas che, oltre a pesare maggiormente nella gestione dei bilanci familiari, subiranno un ulteriore aumento con l’avanzare della stagione invernale.

Per accedere a questa particolare forma di sostegno bisogna ovviamente dimostrare di possedere tutti i requisiti necessari e seguire con attenzione le procedure indicate dall’Aeegsi – l’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico – che, proprio nella sezione del sito dedicata ai consumatori, riporta dettagliatamente tutte le indicazioni necessarie per richiedere il bonus luce e quello per il gas.

Bonus luce e gas: chi può richiederlo?

Il bonus luce e gas è stato introdotto dal Governo italiano nel 2009 e reso operativo dall’Autorità per l’energia grazie alla collaborazione offerta dai Comuni Italiani. I destinatari di questo intervento sono non solo le famiglie numerose e in condizioni economiche particolarmente critiche, ma anche quei nuclei familiari in cui risulti esserci un componente familiare gravemente malato da richiedere l’uso continuo di apparecchiature medicali alimentate ad energia elettrica.

Possono farne richiesta tutte le famiglie con indicatore Isee non superiore ai 7.500 euro che, nel caso delle famiglie con più di tre figli a carico, sale fino ai 20mila euro. Tutta la documentazione è scaricabile dal sito dell’Aeegsi e potrà essere consegnata presso gli sportelli del Comune di residenza o presso un Caaf o qualunque ente designato, ricordando di allegare anche una copia della carta d’identità dell’intestatario dei contratti di fornitura, il modello Isee che attesti la situazione economica.

Oltre a questi documenti andranno anche fornite altre indicazioni, ovvero il codice POD per la fornitura elettrica (ovvero un codice composto da numeri e lettere, che inizia con IT) e il codice PDR per il gas (anche in questo caso si tratta di un codice composto da numeri e lettere), entrambe reperibili nei contratti di fornitura. Per le famiglie con persone gravemente malate bisognerà anche allegare una dichiarazione dell’Asl di competenza che certifichi la patologia e l’utilizzo di specifiche apparecchiature elettromedicali.

A quanto ammonta il bonus?

L’ammontare del bonus viene stabilito annualmente dall’Autorità e varia a seconda del numero di componenti del nucleo familiare. Si passa da un minimo di 71 euro per le famiglie composte da due persone, ai 90 euro per i nuclei di 3/4 persone, fino ai 150 euro per le famiglie con oltre 4 componenti. Il bonus per la luce e il gas verrà sottratto direttamente dagli importi delle bollette e spalmato nei 12 mesi successivi alla presentazione delle domande. Dalla bolletta sarà possibile verificare sia la quota di bonus già emessa sia quella restante.

Si può richiedere il rinnovo del bonus?

Certamente sì, e solo se le condizioni economiche e familiari non abbiano subito variazioni rispetto all’anno precedente. In questo caso è necessario agire con un buon anticipo o almeno entro un mese dall’erogazione in bolletta dell’ultima tranche. Anche in caso di rinnovo sarà fondamentale la consegna del modello Isee che dovrà attestare il rispetto dei parametri economici indicati. Sia in caso di rinnovo, sia in caso di presentazione della domanda per la prima volta, verranno comunque effettuate tutte le procedure di verifica da parte del Comune di residenza e del SGA - Sistema di Gestione delle Agevolazioni sulle Tariffe Energetiche –  il sistema informativo on line che gestisce l’intero iter necessario per l’erogazione del bonus di luce gas.

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Tutto quello che devi sapere sull’assicurazione auto

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Assicurazione auto 2015

Il mondo dell’assicurazione auto ha subito nel corso dell’ultimo anno una vera rivoluzione e probabilmente il 2015 verrà ricordato, almeno sul fronte assicurativo, come un anno di svolta grazie ai numerosi cambiamenti avvenuti nel giro di pochi mesi. La scomparsa di alcuni documenti in formato cartaceo, sostituiti da quelli elettronici, e la progressiva introduzione di nuove tecnologie soprattutto in materia di controlli, sono le principali novità con cui si sono confrontati gli automobilisti. Una questione ancora in sospeso è invece quella relativa alle tariffe delle polizze in Italia. Infatti oltre ad essere le più costose d’Europa, le polizze auto sono un vero salasso per gli automobilisti del Sud che continuano a pagare degli importi decisamente più elevati rispetto a quelli pagati al Nord.

La svolta del Decreto Bersani
Un primo grande scossone al mercato automobilistico e assicurativo era arrivato con l’attuazione della Legge Bersani del 2007, che oltre all’abolizione del tacito rinnovo e alla possibilità di cambiare compagnia assicurativa senza penali, ha offerto agli automobilisti italiani la possibilità di conservare la classe di merito maturata nel caso in cui decidessero di sottoscrivere una nuova polizza, di comprare una seconda auto o di rottamare quella vecchia, e ancora di ereditare la classe di merito di un familiare convivente. Da qui in avanti le novità non sono certo mancate, ecco le più importanti.

Tagliandino giallo addio
La scomparsa del vecchio tagliando giallo dai parabrezza delle vetture, avvenuta lo scorso 18 ottobre, ha offerto un notevole contributo al processo di dematerializzazione del mercato assicurativo. Il vecchio tagliando dell’assicurazione auto in formato cartaceo è stato infatti sostituito da nuovi sistemi di controllo telematici. Grazie alla creazione di un’unica banca dati – gestita direttamente dalla Motorizzazione e alimentata da tutti i dati forniti dalle varie compagnie assicurative – è possibile verificare in tempo reale la copertura assicurativa del veicolo.

Anche il certificato di proprietà diventa digitale
Anche il certificato di proprietà ha cambiato aspetto e abbandonato il vecchio formato cartaceo. Dallo scorso 5 ottobre per certificare lo stato giuridico del veicolo e identificare il nominativo del proprietario bisognerà semplicemente collegarsi all’archivio ACI e accedere alla pagina personale dell’automobilista. Ciò vuol dire che al momento di acquisto di una vettura – sia nuova che usata – si riceverà solo un attestato dell’avvenuta registrazione del veicolo e il codice di accesso alla pagina personale.

Aumentano i controlli
Oltre a ridurre il numero delle scartoffie e limitare i casi di falsificazione dei documenti cartacei, le novità del mercato assicurativo hanno anche comportato un aumento dei controlli e l’introduzione di pesanti sanzioni e multe per i trasgressori del codice stradale. Grazie all’uso di nuovi dispositivi è possibile verificare anche la copertura assicurativa dei veicoli in movimento. Si tratta di un’iniziativa mirata ad aumentare non solo il livello di sicurezza delle strade ma anche a offrire maggiori tutele ai pedoni e agli automobilisti più virtuosi e attenti al rispetto delle norme previste dal Codice della Strada.

Omicidio stradale
A chiudere in bellezza quest’anno denso di eventi contribuisce anche la recente approvazione della legge sull’omicidio stradale, tornata alla Camera per l’approvazione finale dopo l’ok del Senato. Grazie a questo nuovo provvedimento chiunque si macchi di questo terribile reato dovrà affrontare pesanti sanzioni. Oltre al ritiro immediato della patente, il nuovo testo di legge prevederà anche la reclusione in carcere fino a 18 anni per i casi più gravi. Un atto dovuto non solo per la sicurezza collettiva ma anche per fermare il numero di vittime della strada e gli oltre 1.000 casi di pirateria stradale con l’aggravante dell’omissione di soccorso.

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Come risparmiare sull’energia elettrica tutelando l’ambiente

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(Foto: Getty Images)

(Foto: Getty Images)

Risparmiare sull’energia elettrica e non dover più temere l’arrivo della prossima bolletta è senza dubbio il sogno di molti italiani, alla costante ricerca della “formula magica” per gestire le varie scadenze mensili e gli inevitabili imprevisti. La prospettiva potrebbe diventare ancora più allettante se, oltre al risparmio, si potesse anche offrire un contributo alla tutela dell’ambiente e delle sue preziose risorse. Prova a seguire questi semplici consigli.

Prima che l’entusiasmo possa prendere il sopravvento, chiariamo subito che anche in questo caso le possibilità di risparmiare sui costi dell’energia aumentano se adotti una strategia totale, ovvero che agisca su più fronti: sistemi energetici, tariffe e stili di vita. Ma procediamo con ordine e vediamo, passo dopo passo, cosa dovrai fare.

La scelta della tariffa giusta

Può sembrare banale, ma nella maggior parte dei casi i costi elevati delle bollette della luce sono causati dalla scelta di una tariffa sbagliata e spesso non adatta alle abitudini di consumo e allo stile di vita che si conduce. Per fare una prova puoi prendere l’ultima bolletta e analizzare le voci relative ai costi. Già che ci sei, controlla anche la data di attivazione della tua tariffa. Infatti se risale a molti anni fa, è probabile che la stessa compagnia possa offriti un’offerta nuova e quindi più vantaggiosa.

Se dopo questa prima verifica, ti sei reso conto che le voci relative alle varie spese sono molto elevate e quasi superano quelle dei consumi, allora è arrivato il momento di cambiare compagnia elettrica. A tal proposito non disperare perché le procedure per passare ad un nuovo operatore sono diventate molto più semplici e immediate. In questo caso procedi con calma e valuta con estrema attenzione le proposte del mercato, analizzando bene i costi e le condizioni contrattuali delle varie offerte.

Attenzione: se non sai come leggere i costi indicati nella bolletta, prova a visitare il sito dell’Aeegsi – l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico – accedere alla sezione dedicata ai consumatori e quindi alla pagina “la bolletta spiegata”. Di certo potrai trovare molte informazioni utili che ti permetteranno di valutare il grado di convenienza delle varie offerte.

Valuta le tue abitudini e stili di vita

A questo punto dovrai farti un bell’esame di coscienza e riflettere sulle tue azioni. Tranquillo, ci riferiamo solo alle tue “abitudini di consumo energetico”. Se sei solito tenere le luci accese anche di giorno e nelle stanze dove non c’è nessuno, oppure lasciare la tv, il pc e vari apparecchi elettrici in modalità stand-by allora te la sei proprio cercata! Pensa che alcuni dispositivi, come bollitori elettrici, macchine per il caffe, stampanti, impianti stereo, sveglie e telefoni cordless, riescono ad assorbire energia anche quando non vengono utilizzati.

Passiamo adesso agli elettrodomestici. Certo tanto comodi ma anche molto costosi se utilizzati in modo scorretto. Le regole in questo caso sono semplici: nel caso di lavatrici e lavastoviglie meglio azionarle solo a pieno carico, prediligendo lavaggi a basse temperature (investi piuttosto su un buon detersivo che agisca anche in acqua fredda!).

Frigo e congelatori. Inutile dirti che aprirli mille volte al giorno, sperando di trovarvi chissà cosa, non ti aiuterà di certo a risparmiare. Cerca piuttosto di posizionarli lontani da fonti di calore e a circa 10 centimetri di distanza dalla parete o altri mobili. Per questi elettrodomestici ricorda anche di adottare una temperatura media (in genere è indicata sul libretto delle istruzioni) e di sbrinarli con periodicità.

Attenzione: se devi acquistare dei nuovi elettrodomestici o dispositivi elettrici prediligi quelli di classe di efficienza energetica superiore, ovvero da A fino ad A+++. In questo caso dovrai preventivare una spesa maggiore, ma con il passare del tempo potrai di certo ottenere un maggiore risparmio e quindi ammortizzare l’investimento.

Adotta soluzioni energetiche green

A questo punto dovrai valutare i “sistemi e dispositivi elettrici” presenti nella tua abitazione. Partiamo dalle lampadine. Se usi ancora le vecchie lampadine a incandescenza ti conviene “fare un aggiornamento” e passare a quelle a basso consumo energetico, come: le lampadine a led o quelle compatte fluorescenti. Se hai ancora dei dubbi, pensa al risparmio energetico, circa l’80% rispetto ai vecchi modelli, e alla durata, dalle 4.000 alle 8.000 ore di accensione.

Un altro suggerimento per risparmiare energia potrebbe riguardare l’adozione di sistemi energetici alternativi e a basso impatto ambientale perché alimentati da fonti rinnovabili. Mi riferisco ad esempio ai pannelli solari e alle pompe di calore ad alta efficienza in grado di produrre energia per riscaldare, raffrescare gli ambienti e per produrre acqua calda. Anche in questo caso i costi di acquisto, installazione e messa in opera degli impianti sono un po’ elevati, ma saranno ricompensati da un risparmio sui costi delle bollette.

Attenzione: ricorda che per tutti gli interventi mirati al miglioramento energetico degli edifici puoi presentare la tua richiesta e accedere agli EcoBonus 2016, che garantiscono delle agevolazioni fiscali fino al 65%. Ricorda che l’agevolazione è garantita a tutti i lavori ed interventi che saranno realizzati entro il 31 dicembre 2016.

 

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Acquistare casa su carta è davvero così vantaggioso?

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(Foto: Ferruccio Zanone / Flickr CC)
(Foto: Ferruccio Zanone / Flickr CC)

Alzi la mano chi, andando alla ricerca di una nuova casa da acquistare, non ha provato un senso di smarrimento e incredulità davanti alla lunga lista di voci di spesa che dovrà affrontare prima e dopo l’acquisto. Infatti, nonostante la flessione dei prezzi degli immobili in vendita e la possibilità di risparmiare sul mutuo casa grazie alle condizioni più vantaggiose del mercato, comprare casa resta ancora una vera impresa. Alcuni, i più temerari, affrontano la sfida, altri — un po’ scoraggiati — scelgono di gettare la spugna e poi c’è chi tenta strade alternative e decide di acquistare casa su carta con la speranza di riuscire a ridurre i costi e realizzare così il sogno di una nuova casa.

Acquistare casa su carta, ovvero mentre è ancora in fase costruzione o addirittura visionando semplicemente il progetto, può essere una valida soluzione per ridurre le spese ma può anche nascondere dei pericoli. Nei casi più sfortunati e decisamente più estremi, l’impresa di costruzione potrebbe fallire, incontrare delle difficoltà di carattere economico, e quindi ritardare la consegna dell’immobile o addirittura bloccare i lavori fino a data da destinarsi. Ma se tutto scorre liscio e ci sono le dovute garanzie, intraprendere questa strada comporta senza dubbio un notevole vantaggio.

Per avere delle indicazioni affidabili da tenere in mente nel caso in cui si decidesse di percorrere questa strada sono stati interpellati gli esperti in mutui online del comparatore di tariffe online SuperMoney, che hanno fornito una visione completa dell’acquisto di un’abitazione su carta. In questo articolo saranno quindi riassunti i vantaggi e gli svantaggi dell’operazione, e sarà offerto anche qualche importante consiglio per tutelare gli interessi dei futuri acquirenti.

Acquistare casa su carta: quali sono i vantaggi assicurati?

Si può decidere di acquistare casa su carta se non si ha l’urgenza di trasferirsi subito nella nuova abitazione, se si dispone di una liquidità da versare come anticipo e a garanzia di acquisto a fine lavori o ancora se l’impresa di costruzione che si occuperà della realizzazione del progetto è affidabile e in grado di fornire delle garanzie anche sui tempi e i modi previsti per la consegna. Qualunque sia la motivazione, acquistare casa su carta comporta dei grandi vantaggi perché offre:

— la possibilità di personalizzare l’immobile, concordando con anticipo la suddivisione degli spazi e la scelta delle finiture ( ad esempio i pavimenti  e infissi) e non dover quindi affrontare altre spese per eventuali modifiche e adattamenti;

— disporre di un’immobile conforme alle recenti disposizioni previste dal Regolamento edilizio in materia di risparmio energetico e norme igieniche;

— evitare spese per la ristrutturazione dell’edificio per molti anni;

— e infine, la possibilità di ottenere un buon margine di sconto sul prezzo di acquisto.

Attenzione ai rischi nascosti

Come accennato, la scelta di acquistare un immobile non ancora finito, o in alcuni casi in fase progettuale, comporta anche dei rischi. Acquistando infatti una “promessa” e quindi nulla di concreto e tangibile, si accettano anche vari imprevisti e incognite che potrebbero sorgere all’improvviso. Se ad esempio l’impresa fallisse, i cosiddetti promissari-acquirenti — cioè coloro che fino a quel momento hanno pagato senza essere ancora proprietari dell’immobile — potrebbero perdere non solo la casa, ma anche la somma già versata.

Per regolarizzare la situazione e tutelare i diritti degli acquirenti è stata introdotta la legge n.1220/2005 che ha cercato di mettere ordine in questo specifico comparto del mercato. Vediamo quali sono i principali strumenti di garanzia per chi decide di acquistare casa su carta:

— primo fra tutti la fidejussione obbligatoria: il costruttore deve fornire all’acquirente una fidejussione per l’importo già versato in modo da assicurare la restituzione dell’importo in caso di fallimento presentando alla banca o all’assicurazione tutte le ricevute dei pagamenti effettuati e chiederne il rimborso;

— prima del rogito finale, il costruttore deve anche stipulare una polizza assicurativa a beneficio dell’acquirente, della durata di 10 anni a partire dalla fine dei lavori, per coprire eventuali danni materiali all’immobile — sia totali che parziali — ed eventuali difetti costruttivi;

— sottoscrivere un contratto preliminare (meglio noto come compromesso) che riporti la descrizione dettagliata dell’immobile, l’indicazione dei tempi di consegna, la modalità di pagamento e gli estremi della fidejussione. Tutto rigorosamente nero su bianco. Il compromesso dovrà essere registrato presso la Conservatoria del registro inserendo l’acquirente tra i creditori “privilegiati” in caso di fallimento del costruttore.

La situazione potrebbe complicarsi ulteriormente se il fallimento del costruttore avvenisse al termine dei lavori, quando il rogito non è stato ancora fatto. Con la legge n. 122 è stato istituito un fondo di solidarietà per gli acquirenti vittime dei fallimenti dei costruttori, alimentato proprio dal pagamento delle fidejussioni. Tuttavia le possibilità di recuperare la cifra versata sono limitate e i tempi di attesa molto lunghi. Infatti, l’acquirente diventerebbe insieme ai fornitori e alle banche, uno dei tanti creditori.

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Mutui per ristrutturare casa: come funzionano e come richiederli?

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Ristrutturazione Casa
Ristrutturazione Casa

Se l’aria di primavera ti ha fatto venir voglia di rinnovare casa e di intraprendere quei lavori di ristrutturazione ormai rimandati da anni, sappi che questo è il momento giusto per agire. Infatti, oltre alle Detrazioni fiscali – Agenzie delle Entrate, che ti permetteranno di recuperare fino al 65% delle spese sostenute, potrai anche avvalerti di particolari soluzioni di finanziamento qualora tu non possieda la liquidità necessaria. I mutui per ristrutturare casa sono la risposta del mercato creditizio per questi tipi di esigenze, diventando una delle soluzioni più richieste ed apprezzate dai risparmiatori in quest’ultimo periodo

Dunque un doppio vantaggio, perchè se con un mutuo per ristrutturazione avrai a disposizione la liquidità necessaria per sostenere le spese previste dai vari interventi, con le detrazioni fiscali potrai invece recuperare circa metà della spesa indicandola nella tua prossima dichiarazione dei redditi. Infatti, una sezione delle detrazioni fiscali previste dai modelli 730/2017 riguarda proprio le spese legate alla casa, e quindi anche a tutti quegli interventi che consentono di ottimizzarne la resa energetica.

Come funzionano i mutui per ristrutturare casa?

Come dicevamo, la quasi totalità delle banche ed istituti di credito hanno incluso nella loro offerta queste particolari soluzioni di finanziamento, finalizzate proprio alla realizzazione di quegli interventi che possono migliorare la tua casa e che, nella maggior parte dei casi, richiedono un grande sforzo economico. I Mutui per ristrutturazione: come funzionano? Non riguardano solo l’importo della somma richiedibile, ma anche i tassi di interesse e la possibilità di accedere ad un piano di ammortamento flessibile e in linea con la tua situazione finanziaria. Ovviamente le condizioni potranno variare in base all’istituto di credito che sceglierai.

Ad esempio, la maggior parte delle soluzioni prevedono una copertura fino all’80% delle spese. In alcuni casi potrai addirittura riuscire ad ottenere un finanziamento anche al 100%, senza versare alcun tipo di anticipo. In merito ai tassi d’interesse, ti converrà scegliere un tasso di interesse variabile, al momento decisamente più conveniente rispetto a quelli fissi. Ma attenzione, in questo caso dovrai mettere in conto anche il rischio di una possibile variazione e quindi un conseguente aumento della rata, che potrà anche toccare il 30% in più dell’importo attuale. Inoltre, nella valutazione delle spese non dimenticare di includere la parcella notarile. Infatti l’erogazione della liquidità sarà comunque vincolata all’iscrizione di un’ipoteca sull’immobile da ristrutturare.

Come richiedere un mutuo per ristrutturazione?

Le procedure per accedere a queste particolari soluzioni di finanziamento non si differenziano molto da quelle previste dalle altre tipologie di mutuo. Quindi oltre a fornire alla banca tutte le informazioni utili per valutare il tuo livello di affidabilità creditizia, ovvero la tua capacità di pagare puntualmente le rate mensili, dovrai fornire anche una dettagliata documentazione che indichi tutti gli interventi che intendi fare e il relativo costo. In questo modo la banca potrà valutare se la cifra richiesta è in linea con il costo dei lavori di ristrutturazione indicati e potrà anche stimare l’aumento di valore dell’immobile al termine degli interventi.

Quali sono i servizi extra previsti da queste soluzioni?

Oltre all’ampia offerta di soluzioni proposte dalle varie banche e istituti di credito, spesso i mutui per ristrutturazione offrono la possibilità di accedere a dei piani di ammortamento flessibili che prevedono – in alcuni casi – anche delle particolari opzioni. Per esempio alcuni istituti di credito consentono di saltare o posticipare il pagamento di una o più rate, o modificarne l’importo qualora non dovessi riuscire a sostenere il pagamento puntuale. Lo scopo di questi servizi è quello di agevolare i privati nell’acquisto di un’abitazione privata, a patto che dimostrino di possedere una situazione finanziaria affidabile.

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Surroga del mutuo: quando conviene richiederla?

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Surroga Mutuo
Surroga Mutuo

La surroga del mutuo può rappresentare una vera “uscita di emergenza” quando ci si rende conto di essere rimasti bloccati in una situazione scomoda e pure pericolosa per le proprie finanze. Se alcuni anni fa hai sottoscritto con coraggio e fierezza un mutuo per l’acquisto della prima casa, è probabile che oggi le condizioni contrattuali e l’importo della rata da pagare possano sembrarti non più così vantaggiose come al momento della stipula.

Se poi, guardandoti in giro hai anche adocchiato delle proposte più allettanti allora potrai dire finalmente addio al tuo vecchio mutuo e affidarti a quello proposto da un altro istituto di credito, tutto questo attraverso la surroga o portabilità del mutuo. Ricorda che la tua vecchia banca non potrà opporsi alla tua richiesta, né pretendere il pagamento di eventuali spese e penali, anzi dovrà dimostrarsi collaborativa e fornire alla banca che hai scelto tutta la documentazione necessaria per il passaggio.

Surroga del mutuo: vantaggi e condizioni

Richiedendo la surroga del mutuo potrai modificare le condizioni contrattuali e rendere il tuo piano di rimborso più sostenibile. Potrai ad esempio modificare il tasso d’interesse, passando dal fisso al variabile o viceversa, alleggerire l’importo della rata e la durata del piano di ammortamento e perfino agire sullo spead, in modo da poter sfruttare l’andamento positivo dei mercati.

Potrai fare tutto questo senza pagare alcuna penale o spesa extra, mantenendo l’ipoteca sull’immobile prevista dal precedente finanziamento e senza dover sostenere alcun tipo di spesa notarile. L’unico limite riguarderà l’importo, infatti con la surroga del mutuo non è possibile richiedere altra liquidità oltre al capitale residuo che ti resta da rimborsare.

Come dicevamo la surroga, o portabilità del mutuo, rappresenta un’operazione a “costo zero”. A tal proposito la Legge n°40 del 2 Aprile 2007 – meglio nota come Decreto Bersani – ha stabilito che il risparmiatore non dovrà sostenere nessun tipo di spesa per la concessione del nuovo mutuo, e che gli istituiti di credito coinvolti nell’operazione dovranno collaborare garantendo il massimo della trasparenza e il rispetto delle tempistiche.

A tal proposito la legge stabilisce che l’operazione dovrà concludersi entro massimo 30 giorni rispetto alla data di richiesta. Inoltre, in caso di ritardi verrà applicata all’istituto di credito che non si adegua alle procedure una penale dell’1% per ogni mese, o frazione di mese, di ritardo.

Richiedere la surroga: istruzioni per l’uso

Se quindi hai deciso di effettuare la surrogazione del mutuo non dovrai fare altro che comunicare la tua intenzione alla nuova banca. A tal proposito ricorda che la banca dove intendi trasferire il contratto potrebbe anche rifiutare la tua richiesta, valutando la tua situazione finanziaria poco affidabile. In caso di valutazione positiva, sarà sempre quest’ultima a contattare l’istituto di credito dove hai sottoscritto in origine il contratto e a occuparsi del reperimento di tutta la documentazione.

I vantaggi della surroga sono ancora più evidenti se rapportati al “momento di grazia” che sta vivendo il mercato creditizio, in grado di proporre dei tassi davvero vantaggiosi. Una tendenza che ha spinto alcuni risparmiatori a chiedere la “surroga della surroga”, ipotizzando una probabile quanto imminente risalita degli interessi.

Se stai valutando questa possibilità ti sarà utile sapere che per inoltrare una nuova richiesta di surroga di un precedente mutuo di surroga dovrai attendere dei “tempi tecnici”, che possono oscillare da un minimo di 6/12 mesi rispetto all’erogazione del primo mutuo di surroga, fino ai limitati casi di banche che prevedono delle tempistiche ben più estese, di circa 24/36 mesi.

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Che differenza c’è tra il Mercato Libero e il Servizio Tutelato

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Mercato libero vs Servzio Tutelato

Nonostante i continui rinvii, l’abolizione del servizio di maggior tutela segnerà di certo l’inizio di un grande cambiamento per il mercato energetico italiano. Infatti tutti gli intestatari di contratti luce a gas appartenenti al servizio tutelato dovranno obbligatoriamente passare al libero mercato, e quindi scegliere a quale compagnia energetica affidare le proprie utenze.

A meno che non insorgano altri problemi e complicazioni dell’ultimo minuto, la scomparsa del servizio di maggior tutela avverrà entro la fine del mese di luglio del 2019. Dunque una scadenza non proprio ravvicinata che lascia ancora un po’ di tempo per valutare più a fondo la faccenda e per capire quali sono le differenze tra il Mercato Libero e Servizio di Maggior Tutela. Solo in questo modo è possibile scegliere con maggiore consapevolezza l’operatore energetico a cui affidare le utenze domestiche e non solo.

Mercato libero e Servizio Tutelato: come funzionano?

Il mercato energetico italiano prevede al momento la “pacifica” convivenza di due diverse tipologie di mercati: il mercato libero e il servizio di maggior tutela, detto anche servizio tutelato. Il primo è nato di recente, in seguito alla liberalizzazione del mercato, ed è caratterizzato dalla presenza di tante compagnie energetiche private — ovviamente in forte competizione tra loro — che hanno la facoltà di determinare in autonomia i costi delle tariffe di luce e gas.

A tal proposito occorre precisare che, proprio per garantire il controllo e la corretta gestione dei prezzi è stato istituito anche nel libero mercato un sistema di vigilanza e consulenza, gestito direttamente dall’AEEGSI in collaborazione con l’Antitrust. Anche in questo caso lo scopo tutelare i diritti degli utenti e l’adozione di procedure trasparenti e corrette.

Nella seconda tipologia di mercato, ovvero nel servizio di maggior tutela, il prezzo delle materie prime è invece stabilito trimestralmente dell’Autorità dell’Energia (AEEGSI), in base all’andamento dei prezzi delle materie prime sui mercati.

Quali sono i vantaggi del libero mercato dell’energia?

L’elevato numero di compagnie che popolano il libero mercato ha inevitabilmente innescato l’adozione di politiche commerciali particolarmente competitive, che fanno spesso leva sul prezzo delle tariffe che quindi rappresenta il mezzo più efficace per conquistare la clientela. Infatti le offerte luce e gas del libero mercato sono in genere più vantaggiose rispetto a quelle del servizio tutelato.

Oltre ai prezzi, un altro punto di forza del libero mercato è rappresentato da tutti i servizi extra inclusi nell’attivazione delle tariffe, come ad esempio i servizi per gestire in modo più semplice le utenze oppure l’accesso a particolari sconti e promozioni speciali. Chi decide di aderire al libero mercato deve quindi essere in grado di selezionare l’offerta valutando vari fattori, che vanno ben oltre la semplice valutazione della componente prezzo.

Quali sono le caratteristiche del servizio di maggio tutela?

Nel servizio di maggior tutela il prezzo è invece stabilito ogni trimestre dall’AEEGSI, che definisce anche le condizioni delle offerte. Possono accedere a questo mercato privati e famiglie, ma anche le piccole imprese con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 10 milioni di euro. In entrambi i casi, il requisito fondamentale sarà quello di non avere un contratto luce o gas attivo con nessun operatore del libero mercato.

La particolare struttura del mercato energetico italiano permette ad alcune compagnie di operare sia nel libero mercato sia nel servizio tutelato, ma solo attraverso marchi diversi. Infatti con la delibera 296/2015/R/COM, l’Autorità per l’Energia ha imposto a tutte le compagnie energetiche integrate in un unico gruppo aziendale il debranding. Quindi i marchi, i canali di comunicazione e la gestione delle pratiche commerciali devono essere nettamente separate. Anche in questo caso la finalità è una sola: garantire la massima trasparenza e la chiarezza per i consumatori.

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Mutuo casa: tre soluzioni per abbassare la rata

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Acquistare casa è per tutti un passo importante che spesso porta con sé stress e preoccupazioni, e in alcuni casi, anche qualche nottata in bianco. Trovata la casa dei sogni si apre infatti un nuovo capitolo: la ricerca del mutuo e soprattutto della rata giusta, che consenta di conciliare il suo pagamento con tutte le altre spese ricorrenti.

Ma cosa succede se a distanza di tempo la rata del mutuo comincia ad essere insostenibile, ovvero ad avere un importo troppo alto? Oppure ci si rende conto che le condizioni del proprio finanziamento non sono più vantaggiose come al momento della sottoscrizione del contratto? In casi del genere è possibile valutare delle alternative che possono prevedere: la rinegoziazione, la surroga o portabilità oppure la sostituzione del mutuo.

Rinegoziazione del mutuo
La rinegoziazione del mutuo permette di rivedere le condizioni del proprio contratto con la stessa banca che ha erogato il finanziamento. In genere si può agire sui tassi d’interesse, riducendoli o passando dal fisso al variabile o viceversa, o ancora si può chiedere di ridurre l’importo della rata mensile prolungando la durata del contratto. Qualunque sia la variazione accordata, l’intestatario del contratto non dovrà sostenere alcuna spesa extra.

Bisogna subito chiarire che le banche non sono obbligate a soddisfare richieste del genere. Per questa ragione conviene muoversi con il dovuto anticipo, giustificare la richiesta con una valida motivazione (ad esempio la perdita momentanea del lavoro) e magari avere in tasca già la proposta di surroga del mutuo di un altro istituto di credito.

Tuttavia, la puntualità nei pagamenti delle rate precedenti e l’assenza di criticità nel proprio passato creditizio, potrebbero invogliare la banca ad accettare la richiesta di rinegoziazione.

Surroga o portabilità del mutuo
La surroga, chiamata anche portabilità del mutuo, consente invece di trasferire il contratto presso un’altra banca in grado di offrire delle condizioni migliori. I vantaggi sono molteplici e riguardano prima di tutto la possibilità di mantenere l’ipoteca del precedente mutuo e quindi di evitare eventuali spese notarili, di istruttoria o per un’eventuale perizia.

Con la surroga si potrà modificare la tipologia e l’importo dei tassi d’interesse, lo spread e quindi l’importo della rata e la durata del contratto. L’assenza di costi extra e la facoltà di traslocare anche i costi dell’assicurazione, o eventualmente di chiederne il rimborso, rappresentano degli aspetti non certo trascurabili.

L’unico limite della surroga riguarda l’impossibilità di ottenere della liquidità extra. Infatti, è possibile ottenere solo l’importo necessario ad estinguere il debito residuo. La “vecchia” banca non potrà opporsi alla decisione del cliente e non potrà in nessun modo ostacolare o ritardare il trasferimento del contratto.

Sostituzione del mutuo
La sostituzione del mutuo prevede la cancellazione della precedente ipoteca e la sottoscrizione di un nuovo contratto presso la banca prescelta. A differenza della surroga, con la sostituzione del mutuo si potrà richiedere della liquidità aggiuntiva oltre a quella necessaria per l’estinzione del debito con il vecchio istituto di credito.

Se si sceglie questa soluzione, bisognerà considerare dei costi extra – primi fra tutti quelli notarili – a cui andranno a sommarsi tutti quelli normalmente previsti per l’accensione di un nuovo mutuo.

 

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